FLASH WEB ITALIA NEWS DEL SITO SPORT VIDEO UTILITY MOTORI

lunedì, giugno 11, 2007

La mente, per pochi e lunghi istanti, è tornata a quelle immagini che non vorresti vedere mai, a quelle sequenze improvvise, cariche di paura, che ti fanno temere il peggio. Prima ancora di parlare di sport, di competizione o di argomenti simili viene naturale tirare un sospiro di sollievo per Robert Kubica. L’incidente violentissimo del pilota polacco poteva avere conseguenze quasi impronunciabili sulla sua incolumità. Un’uscita di pista a centinaia di chilometri orari, la vettura che plana in aria, l’impatto devastante (praticamente frontale) a bordo pista e una serie di giravolte che hanno fatto correre un lungo brivido di angoscia giù per la schiena. E poi l’immobilità del casco e delle braccia del pilota, segno che come minimo c’è stata una perdita di coscienza. Scene che scagliano nel cervello e nel cuore i fotogrammi di Imola 1994, quando la morte era tornata padrona della Formula Uno. Nel 1997, esattamente dieci anni fa, a tenerci col fiato sospeso qui in Canada fu il crash di Olivier Panis, che si ruppe entrambe le gambe; nel 1998, sempre qui, durante le fasi di partenza, alla prima curva era stato Wurz a farci saltare sulla sedia con un’infinita serie di ribaltamenti lungo la via di fuga. Insomma, precedenti preoccupanti ce ne sono stati. Stando alle ultime notizie Robert Kubica sta bene, è cosciente, parla e probabilmente ha qualche frattura alle gambe. Niente di grave, se si considera la veemenza del suo incidente. Grande merito, quanto a sicurezza, va a queste monoposto meravigliosamente solide, rese sempre più resistenti attraverso severi test che la Federazione inasprisce di anno in anno con grande saggezza.
Passato lo spavento, entra di nuovo in gioco la storia sportiva: Lewis Hamilton ha vinto il suo primo gran premio ed è da solo in testa al mondiale, leader assoluto su una pista che non conosceva nemmeno tanto bene. Inutile snocciolare cifre: Lewis è stato semplicemente superbo, sempre concentrato, rapido e preciso. E’ partito bene, ha fatto gara a sé ed ha messo in crisi Fernando Alonso, che ha corso una gara assolutamente anomala per i suoi standard. Lo spagnolo ha commessi diversi errori, numerose escursioni ed ha pure subìto uno stop and go come penalità per non aver rispettato con precisione le nuove norme che regolano l’entrata ai box in regime di safety car. Safety car che è entrata in azione ben quattro volte: Montreal è una pista che non perdona, ha pochissime vie di fuga e quasi tutti i crash costringono il direttore di gara a far intervenire la vettura di sicurezza. Peggio ancora è andata a Felipe Massa e a Giancarlo Fisichella, che hanno subìto la pesante umiliazione della bandiera nera (cioè squalifica immediata con obbligo di stop definitivo ai box) per essere incredibilmente usciti dalla pit-lane (sempre in regime di safety car) quando il semaforo dei box era ancora rosso. Svista (un po’ grave, a dire il vero) dei piloti e tanta confusione a causa di norme che inevitabilmente hanno generato un po’ di caos.
Il risultato è stato piacevolmente sorprendente anche per gli altri due piloti giunti a podio: Nick Heidfeld e Alexander Wurz. Il tedesco ha portato la BMW dietro la McLaren vincente, dando una sonora batosta alle Ferrari (che oggi le hanno inaspettatamente prese anche dagli altri…). L’austriaco, invece, dopo una lunga pausa dalle griglie di partenza della Formula Uno, si è trovato proiettato a sorpresa con la Williams sul terzo gradino del podio. Per ottenere questi risultati non basta solamente la fortuna, serve anche una buona dose di costanza. La classifica sta prendendo un nuovo aspetto, con Hamilton al comando (48 punti), seguito da Alonso (40), Felipe Massa (fermo a quota 33) e Raikkonen con Heidfeld (27 lunghezze per il finnico, 26 per il driver BMW). In classifica Costruttori la McLaren spicca il volo e va a quasi trenta lunghezze dalle Rosse. Piccole grandi conferme da parte di Heikki Kovalainen, che, dopo i pesanti errori in qualifica ed una partenza dal fondo, complice l’andamento della gara, è riuscito a ottenere una quarta posizione che vale oro. Scelte strategiche errate, invece, hanno dato luogo ad un harakiri senza fine per (guarda caso) il team giapponese Honda, che avrebbe potuto ottenere un terzo posto dal valore inestimabile con Rubens Barrichello.
Si tornerà a correre nuovamente tra pochi giorni, con il venerdì di libere del Gran Premio degli Stati Uniti, ad Indianapolis. Lì le Ferrari hanno sempre dominato (le ultime quattro edizioni sono state vinte tutte da Michael Schumacher); dovevano dominare, o comunque lottare per la vittoria, anche qui in Canada. Rivincita obbligata, quindi, in terra statunitense, per non compromettere una stagione che sembrava partita bene.

Classifica piloti:
1. L. Hamilton 48
2. F. Alonso 40
3. F. Massa 33
4. K. Raikkonen 27
5. N. Heidfeld 26
6. G. Fisichella 13
7. R. Kubica 12
8. H. Kovalainen 8
9. A. Wurz 8
10. N. Rosberg 5
11. D. Coulthard 4
11. J. Trulli 4
11. T. Sato 4
14. R. Schumacher 2


Classifica costruttori:

1. McLaren 88
2. Ferrari 60
3. Bmw 38
4. Renault 21
5. Williams 13
6. Toyota 6
7. RedBull 4
8. SuperAguri 4
9. Honda 0
9. Toro Rosso 0
9. Spyker 0

Etichette:

 
posted by Attanasio Corse at 3:53 PM
0 Comments: